Lui & Lei
La signora del 3° piano
di Singol1967
28.03.2021 |
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"Istintivamente una volta che capi' cosa stava toccando tirò la sua mano indietro dicendovi che allora era vero ma ricordandomi di essere sposata..."
Tarda mattina, stavo uscendo di casa e quando arrivo al portone del palazzo, nell'aprirlo mi trovo la signora del terzo piano con due enormi buste della spesa. Mi sembra normale offrirmi con spirito di galanteria nell'aiutarla a portarle fino al suo appartamento. Mi ringrazia ed accetta subito, cosa che ho capito una volta trovatomi con il peso delle buste a tirarmi giù le braccia. La signora sali' le scale davanti a me permettendomi così di vedere la sua parte migliore, un bel culetto. Sposata con due figli, ormai prossima alla cinquantina, non mi aveva mai colpito nel suo aspetto. Piccolina, fisico esile, due tettine ma quel culetto si mi intrigava. Arrivammo al terzo piano, lei apri' la porta e mi chiese gentilmente di posarle in cucina. Fatto questo stavo per andarmene quando lei mi bloccò dicendomi che almeno un caffè lo dovevo prendere. Ebbi un accenno titubante e lei insistette dicendomi che così gli avrei fatto compagnia. Accettai con battutina galante:《 se devo far compagnia ad una bella donna posso solo che accettare》Forse avevo esagerato ma lei mi ringraziò rispondendomi che forse una volta era bella ma ormai non la guarda più nessuno.
Decisi di non aver troppi freni inibitori dichiarando che io la guardo con piacere specie quando dietro di lei stavamo salendo le scale. Si praticamente ammettevo di guardarle il culo e aggiunsi che era un bel vedere. Rimase interdetta ma per fortuna mi disse semplicemente:《davvero o mi stai prendendo in giro?》
Mi apparve come un segnale positivo quindi pensai che ci dovevo provare senza farmi troppi problemi. Risposi che non la stavo assolutamente prendendo in giro e che potevo pure dimostrare il mio essere sincero. Si lasciò sfuggire la frase: 《davvero? E come?》
La invitai a seguirmi nella sala da pranzo dove avevo visto un comodo divano e ci sedemmo uno attaccato all'altro. Non avevo ancora la certezza che sarebbe andato tutto bene però ero deciso a tentare rischiando grosso. Le chiesi di darmi una sua mano e di chiudere gli occhi. Lo fece immediatamente ed io portai la sua mano sulla mia patta dove ormai il mio uccello era diventato già bello duro. Istintivamente una volta che capi' cosa stava toccando tirò la sua mano indietro dicendovi che allora era vero ma ricordandomi di essere sposata. Non fu' una reazione totalmente negativa pertanto senza dir nulla mi avvicinai ancor di più e gli baciai il collo. Senti' lei che diceva di non poterlo fare ma la mia lingua solleticava di piacere il suo collo. La sua timida resistenza crollò quando arrivai alla sua bocca mentre la spingevo a sdraiarsi con me sopra. Andai subito con una mano tra le sue cosce e pur essendo ancora vestita cercavo di solleticare la sua fica. Cominciò ad essere partecipe e ci volle veramente poco a togliergli pantaloni e mutandine. La sua fichetta era lì con un piccolo ciuffetto di peli. Avidamente la presi a leccare, baciare cercando di giocare con il suo clitoride mentre stava spudoratamente a gambe aperte e la sentivo ansimare di piacere. I suoi umori calavano fuori segno di un piacere ormai incontrollato. Era pronta a prenderlo e così mi spogliai liberando il mio cazzo duro. La girai mettendola a pecorina sul divano. Presa ai fianchi, andai con la cappella a cercare la sua fichetta. Eccola, bella bagnata tanto che la cappella entrò facilmente. Tutto il resto però lo spinsi dentro con un colpo più secco e lei ansimo' di piacere pronunciando la parola piano. Ero super eccitato e più che scoparla aveva l'aria di essere una monta. Da subito il ritmo fu veloce e vedevo lei che si muoveva sotto i miei colpi. I suoi spasmi mi fecero capire che stava godendo e quel suo lungo siiiii mi diede la conferma. Tutto ciò mi portò ad una massima accelerazione del mio fottere fino a che gli scarai in una copiosa sborrata tutto il mio piacere. Le riempì la fichetta e continuai a penetrarla fino a che non ne avessi più nemmeno una goccia nelle palle. Stammo sdraiati qualche minuto e poi le dissi: 《 per oggi basta così ma non finisce qui》
Mi rispose "《 mi sembra interessante 》
Mi rivestì e la salutai con un bacio e la promessa di tornare presto a portarle la spesa...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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